Aggiungiamone ancora un pò...
Milano: Titti è una barboncina toy. Piccola, carina affettuosa. Ma purtroppo con una malattia virale. Un difetto che poteva costarle la vita - Quando è arrivata era un fiocco di neve, - racconta Anna, che all'epoca lavorava in un negozio di animali. E aggiunge - Però poco dopo ci siamo accorti che era malata. Ho chiamato l'allevatore per farmela sostituire e ho chiesto cosa ne avrebbe fatto.- L'allevatore non si è dimostrato particolarmente sensibile: - Le picchio la testa contro il muro e non se ne parla più.- Lei, a questo punto, ha deciso di tenersi Titti. E di cambiare lavoro. Oggi Anna è una venditrice di cani pentita. E racconta decisa quello che rischia di succedere ai cuccioli malati o a quelli che restano invenduti:- Purtroppo esistono i saldi anche per gli animali - dice - tutti vogliono un cagnolino di Due mesi, perchè sono piccini e stanno in una mano.- Impossibile resistere. Anche se ci vogliono a seconda della razza dai 500 ai 1500 euro. - Quando raggiungono i tre mesi - aggiunge Anna - cominciano ad essere a rischio, e allora il venditore inizia ad abbassare il prezzo fino a quando non trova un acquirente.- Ma cosa succede se il compratore proprio non salta fuori? - Il commerciante può restituirlo all'allevatore - prosegue Anna - se il cane è femmina verrà usato per la riproduzione, ma se si tratta di un maschio può finire con una botta in testa.
- Anche Stefano Apuzzo dell'associazione Gaia, parla per esperienza personale. - Ho avuto in eredità Vladimiro - racconta - un cucciolo di Borzoi "difettoso". Il suo destino era segnato: la soppressione.- E aggiunge: - Senza nulla togliere agli allevatori per passione, seri e coscienziosi, spesso ci troviamo di fronte ad un settore che se ne infischia del benessere dei cani e punta solo al profitto.- La ricetta proposta dall'associazione gaia per risolvere il problema consiste nel vietare la vendita al di sotto dei 90 giorni di vita, non consentire più l'esposizione di cani e gatti nei negozi e operare un severo screening degli allevamenti. Una soluzione in linea con quella adottata dal negozio "Animali in piazza". Che si occupa di vendita di cani e gatti ma solo su richiesta.- Noi non teniamo animali in vetrina - dicono - perchè sporcano, urlano e abbiano. La nostra scelta è diversa. Se il cliente vuole un cucciolo lo recuperiamo e in tre giorni disponiamo di un animale che non ha subito lo stress di vetrina. - Perchè comunque c'è anche questo problema. - - Io vedo cani ogni giorno,- dice un ragazzo che si occupa di lavarli e tosarli. E spiega - Per esperienza posso dire che i cani che sono stati in negozio si riconoscono subito: sono più timidi, impauriti e a volte aggressivi.- Comunque davanti ad un batuffolo di due mesi che dorme o che scodinzola, nessuno sa resistere.
Di fronte al negozio "I Cuccioli", in galleria corso Bueno Aires, c'è sempre un piccolo capannello di persone che manda baci attraverso la vetrina. I gestori li allevano in proprio e quasi sempre riescono a venderli quando sono molto piccoli. Però confermano: - Quando un cane cresce il prezzo cala. A otto mesi possono costare 350 euro, la metà di quando ne avevano due.- E la legge di mercato. Anche se c'è chi non è d'accordo. - Il valore del cane non cambia.- dicono dall'Animal One di via San Gregorio. Non solo, - Più un cucciolo rimane nel negozio più spendo per mantenerlo.- aggiunge il proprietario - quindi al limite il prezzo dovrebbe aumentare. Da noi comunque sono fissi. Magari facciamo un po' di sconto ma indipendentemente dall'età.- E sconti indipendentemente dall'età li fanno anche al Montenero Zoo. Qui per un cagnolino si risparmia sempre il 10%. - Una promozione, - dicono dal negozio. Veri e propri saldi di fine stagione, invece all'Animal Hause di via Adige. Ma attenzione, i ribassi riguardano soltanto la collezione invernale di cappottini e impermeabili. Ma questa è un'altra storia.
Alberto Busacca
Fonte: News 2000 - Libero
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