Gianandrea |
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| La prima volta che vidi i Bernesi fu (ma che strtano!) in Svizzera trent'anni fa. Mi colpirono questi cani che se ne stavano placidamente accomodati davanti all'uscio di casa senza alcuna recinzione. Ne avevano loro una di "immaginaria", ma quanto mai definita e invalicabile, nei due sensi. Se passavi andando diritto per la tua strada manco ti consideravano o al massimo ti seguivano brevemente con lo sguardo... con un occhio, per meglio dire. Se ti avvicinavi alla "linea invalicabile" si alzavano in piedi, se poi eri malato nel cervello e avanzavi troppo davano un paio di abbai di avvertimento e ti venivano incontro.... non so quanto amichevolmente, ma forse anche sì. NOn lo so, ovviamente ho evitato di controllare... certo era che non appena ti allontanavi nuovamente ti seguivano fino alla linea immaginaria dove si inchiodavano, come legati a una invisibile ma pesantissima catena. Difficile pensare che un cane così si allontani a "dare una sbirciatina in giro" per una cinquantina di km. Impensabile poi che sia un giovanotto di 18 mesi che convive con un altro cane. A meno che dietro gli "affettuoso" e "simpatico" dichiarati dalla proprietaria sul carattere del ragazzone non si nascondesse il tipico atteggiamento del leader esordiente, che più spesso dai neofiti viene scambiata per PURA SIMPATIA. In questo caso, un giovane aspirante leader in piena anarchia, con proprietari sciagurati e un altro cane vicino può essere spinto a dare dimostrazione della propria abilità, esibendosi appunto in ampi pattugliamenti. Anche qui però mi risulta difficile pensarlo. Mi piacerebbe saperne di più. Tu ne sai qualcosa Elena? C'erano buchi nella rete, c'era recinzione o no, il Pastore tedesco che conviveva era maschio o femmina, più giovane o più vecchio? Chi comandava dei due? ciao giangi
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