Riporto discussione fatta in merito della coda da Gianandrea in altra discussione
http://www.forumfree.net/?t=965756&st=15:
...."Per quel che riguarda la "bozza" di standard in realtà era la prima stesura.... diciamo che ravvisava nella sua qualità l'interesse che avevano per il problema coloro i quali se ne sono occupati: bassissimo.
La realtà è che gli Anglosassoni proprio non ne vogliono sapere dell'"oscena appendice" e sono loro la Patria della razza, il bacino, piaccia o non piaccia.
Americhe e Oceania dicono:NON ESISTE! e continuano imperterriti a calare la mannaia (si fa per dire...) anche sui soggetti più adulti che eventualmente mettono piede nel Paese "provvisti" di regolare appendice..., Gli Inglesi si sono organizzati con un fondo speciale e avvocati di grido e sono pronti a difendere sino alla morte il loro sacrosanto diritto di amputare le code.
Il gene a coda corta ha scottato troppi allevatori per continuare ad essere seguito come avrebbe dovuto per riuscire ad attestarsi come avrebbe potuto (ma ne valeva la pena, visti i problemi che porta?) e oggi come strada da seguire lascia il tempo che trova.
In questo bel quadretto si inseriscono le nazioni che hanno bandito il taglio e si sono così ritagliati un posticino per i soggetti di loro produzione, che altrimenti avrebbero faticato non poco a farsi notare per altri meriti...questo è un dato di fatto.
La realtà vuole quindi che, dal momento che la selezione vera, quella che guida la razza negli anni, la fanno quei Paesi dove la coda la tagliano, parlare di standard o di code è assolutamente una stupidaggine. Questo lo sa Wilberg meglio di tanti altri, ma comunque lo sanno tutti gli allevatori.
Per questo non ho mai speso un solo secondo a parlare con loro di code, tranne quando mi spedirono atterriti il primo standard, quello a cui appunto posero rimedio in qualche modo i nordici.
E' già stato attuato o no?
BOH!
Gliene frega qualcosa a qualcuno?
NO!
GIUSTISSIMO.
Massima libertà e bravi quei giudici che non si accorgono neppure se c'è o non c'è.
Dal mio personalissimo punto di vista devo riconoscere che vacillo. Sono stato un codista di seconda generazione (non ho lasciato da subito le code) e l'ho fatto solo per il rifiuto di una pratica che mi turbava regolarmente e alla quale non riuscivo ad abituarmi nonostante gli anni e, va sottolineato, l'assoluta incruenza dell'atto stesso.
Avrei però voluto che, nell'arco di qualche anno, le cose diventassero uguali per tutti.
Questo non è avvenuto e, a parer mio, stanti così le cose, non ha più alcun senso continuare a lasciare le code ai miei cani.
MI farebbe piacere sapere cosa ne pensano gli altri.
Ciao
Edited by Elena71 - 20/1/2005, 12:30